Martedì 22 settembre in anteprima su Fox sono andati in onda i primi due episodi di Scream Queens, il nuovo attesissimo horror comedy di Ryan Murphy, Brad Falchuk e Ian Brennan. L’uscita era già stata annunciata da tempo e aveva caricato il pubblico di grandi aspettative, come pochi show sanno fare.
La trama, apparentemente banale, è incentrata su una serie di misteriosi omicidi avvenuti nella casa della prestigiosa sorellanza della Wallace University, la Kappa Kappa Tau. Il carnefice è un assassino vestito da diavolo rosso (che scopriremo più avanti essere il costume della mascotte dell’università) che di puntata in puntata ucciderà uno dei personaggi.
La puntata pilota si apre con un flashback che ci porta indietro di vent’anni, nel 1995, ad una festa della Kappa durante la quale una delle consorelle dà alla luce un bambino nella vasca da bagno e, trascurata dalle altre ragazze, muore poco dopo per gli sforzi. A seguito di questo macabro accaduto, la narrazione si sposta nel 2015, entrando così nel vivo.
A presiedere la sorellanza ora c’è Chanel Oberlin, una ragazza ricca e capricciosa, pronta a tutto per tenersi stretta la sua corona; a metterle i bastoni fra le ruote sarà la nuova preside, Cathy Munsch, che minaccia di far crollare il castello insieme alla sua regina.
Accanto alla figura principale di Chanel ruotano una serie di personaggi minori, come le consorelle note con i soprannomi di Chanel #2, Chanel #3 e Chanel #5, e le iniziate. Tra queste spicca Grace Gardner: appena trasferitasi al college, è determinata ad unirsi alla Kappa per sentirsi più vicina a sua madre, che in passato era stata a sua volta un membro della sorellanza e che è morta lasciando la figlia di soli due anni.
Tutte le ragazze che vogliono entrare nella lussuosa sede della sorellanza dovranno superare una serie di prove terribili e crudeli (come essere sepolte fino al collo nel giardino della villa per una notte intera) e sottostare ai comandi altezzosi di Chanel. È proprio fra le nuove arrivate che troviamo alcuni dei personaggi più divertenti e particolari, come Hester, costretta a portare un busto a causa della scoliosi, o Tiffany, soprannominata la sorda Taylor Swift, fan sfegatata della pop star di cui imita il modo di vestire.
«They’re the dregs of society… “Neckbrace”, real name Hester: History major She smells like hot dog water and probably sprained her neck giving blumpkins down at the local bowling alley.»
(Sono gli scarti della società … “Collo di ferro”, nome reale Hester, studentessa di Storia. Puzza di cane bagnato e probabilmente si è slogata il collo facendo pompini nel vicolo dietro una sala da bowling)
Ispirata ai film horror degli anni ottanta, Scream Queens, che per ora vedrà una stagione composta di quindici episodi, analizza i vari omicidi e offre una serie di indizi che, incastrati uno ad uno, porteranno alla risoluzione del mistero principale: l’identità del serial killer.
Fin qui nulla di nuovo: un’ambientazione tipicamente americana, una trama prevedibile e dei personaggi stereotipati.
Cos’è, dunque, che fa brillare questa serie tv?
Innanzitutto la sua particolare comicità -molto simile a quella di Glee, per chi conosce gli altri prodotti del regista- che trasforma le tipiche scene da film horror da banali e noiose a completamente senza senso e divertenti, come la sequenza semplicemente geniale dell’incontro fra il killer e Chanel #2 interpretata da Ariana Grande, in cui la ragazza e il Red Devil si scambiano ironici sms.
«It’s like a Friends episode but someone is trying to, you know, murder old friends.»
(È come un episodio di Friends ma qualcuno sta cercando, sai, di uccidere vecchi amici.)
In secondo luogo la scelta del cast, azzeccatissima, colora i personaggi dandogli quella scintilla in più che li fa risplendere. È questo il caso dell’eccezionale Emma Roberts, che interpreta Chanel rendendola molto più di uno stereotipo trito e ritrito all’interno della cinematografia americana, conferendole così un’aura misteriosa e terrificante.
«- You’re an awful person. – Maybe, but I’m rich and I’m pretty so it doesn’t really matter.»
(-Sei una persona orribile. -Può darsi, ma sono ricca e carina, quindi non importa molto.)
A questo proposito, è decisamente degna di nota l’interpretazione di Jamie Lee Curtis nel ruolo della preside Munsch, una donna ricca di sfumature, determinata, intelligente e seducente, che va a letto con i suoi studenti senza farsi troppi scrupoli; fermamente convinta che Chanel e la sua sorellanza stiano avendo un influsso negativo sulle giovani ragazze del campus, è determinata a distruggerle entrambe.
«How did my life turn into this? I marched for the equal rights Amendment, I burned my bra in the middle of this campus. This generation… Have you seen the way girls dress on this campus? These sorority bitches strutting around in basically just their underwear, screaming bloody murder about being objectified, as if they haven’t objectified themselves already.»
(Come ha fatto la mia vita a diventare questo? Ho marciato per la legge sui pari diritti, ho bruciato il mio reggiseno nel bel mezzo di questo campus. Questa generazione… Hai visto come si vestono le ragazze di questo campus? Queste stronzette della sorellanza che se ne vanno in giro praticamente in intimo, urlando come delle pazze di essere trattate come degli oggetti, come se non lo avessero già fatto loro.)
Un cast veramente talentuoso, insomma, che mette in scena una serie di personaggi, ciascuno con dei tratti particolari che contribuiscono ad arricchirli e a tenerli lontani dal rischio di essere banali o scontati e che ravviva un’ambientazione già nota nel panorama americano, quella del campus universitario.
Elementi che, mischiati insieme, danno vita ad un prodotto intrigante, comico, avvincente e decisamente interessante, almeno questo è quello che traspare dalle prime due puntate.
Per ora, possiamo dunque dire che Ryan Murphy ha saputo tener fede alle aspettative create e che non ci ha per niente deluso, anzi ha potuto aggiungere alla sua collezione il nome di un nuovo potenziale successo.