Ecco l’unica candidata italiana ai Global Teacher Prize

Barbara Riccardi insegna in una scuola elementare della periferia romana ed è l’unica italiana tra i 50 finalisti per il «Global Teacher Prize». Il premio, che è considerato una sorta di Nobel dell’insegnamento, è stato istituito lo scorso anno dalla Varkey Foundation con contributo dell’Unesco, per riuscire a dare prestigio alla categoria degli insegnanti, spesso sottovalutata ma in realtà fondamentale per la formazione dei cittadini di domani. La premiazione avverrà a marzo, durante il Forum Globale dell’Insegnamento di Dubai. 

A candidare la nostra Barbara sono stati, a sua insaputa, alunni, colleghi e genitori che hanno deciso di premiare il suo impegno nel favorire l’integrazione tra studenti di diversi paesi attraverso programmi di scambi internazionali.
Infatti, come si legge sul Corriere, nell’Istituto Frignani di Spinaceto la Riccardi è sempre in prima linea nell’organizzazione di gemellaggi culturali, per lei fondamentali sia per far capire ai bambini che si è tutti uguali, indipendentemente dal luogo di nascita, sia per stimolare l’apprendimento delle lingue, requisito indispensabile nel mondo di oggi.

Oltre a ciò, la maestra romana ha sempre avuto un’attenzione particolare per i problemi che tutti i bambini devono affrontare crescendo; per aiutarli è solita far sedere la classe in cerchio per far discutere gli alunni e spingerli a trovare insieme le soluzioni più adatte; in questo modo insegna loro a far fronte comune, ad aiutarsi a vicenda. Ha inoltre creato un «Tg scuola», così che i ragazzi possano essere spinti a fare ricerche, interviste e si confrontino col mondo esterno. Ma la Riccardi non pensa solo agli alunni: ha infatti fondato una rivista online, La scuola possibile, pensata per lo scambio di esperienze tra insegnanti, per aiutarsi a superare gli ostacoli di un lavoro difficile come quello di formare giovani menti.

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Credits: globalteacherprize.org

La candidatura al «Global Teacher Prize» sembra quindi davvero una scelta coerente e non sarebbe il primo riconoscimento per Barbara, che nel 2010 ha ricevuto una medaglia al merito dal Presidente della Repubblica per aver organizzato un campeggio estivo per ragazzi con difficoltà economiche.
Ecco che, all’interno di una categoria spesso disprezzata e in questi anni di difficoltà per l’istruzione italiana, delle voci si innalzano dal coro e riescono a dimostrare che una scuola diversa è possibile. È davvero importante far capire che il lavoro dei maestri e dei professori è fondamentale per formare cittadini consapevoli e in grado di muoversi nel mondo, e questo spesso non è facile da realizzare perché mancano i mezzi: classi sovraffollate, edifici in decadenza e vari problemi che ben conosciamo rischiano di rendere la scuola un posto inadeguato al suo scopo, che è quello di insegnare ai bambini ad accrescere la propria conoscenza e anche la propria coscienza. In tutto questo il lavoro di persone come Barbara può servire da spinta per favorire lo sviluppo di una classe insegnante pronta a darsi da fare e a mettersi in gioco per migliorare in prima persona il sistema educativo.

Cosa farebbe Barbara se dovesse vincere il milione in palio? Aprirebbe uno spazio polivalente, aperto anche al pomeriggio, per lo sport e i corsi di recupero per i bambini stranieri. E poi farebbe sistemare gli infissi e l’impianto di riscaldamento (assurdo pensare come serva vincere un premio per poter avere un’adeguata temperatura nelle classi); doterebbe ogni classe di una Lim e del registro elettronico, che nell’istituto di Spinaceto ancora non c’è.
E noi ci auguriamo che tutto questo diventi realtà e anzi che sempre più persone prendano esempio dal lavoro della Riccardi per creare un futuro migliore, a partire dall’educazione.

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globalteacherprize.org

Informazioni su Elisa Santoro

Sono una studentessa di Lettere moderne di Padova. Amo soprattutto leggere libri e viaggiare e nel tempo libero mi diletto nel suonare il mio ukulele.

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