#AskELJames: Quando Twitter si schiera a favore della vera letteratura.

Qualche giorno fa su Twitter Erika Leonard James, autrice di 50 Sfumature di grigio, ha lanciato l’hashtag #AskELJames, con cui i lettori avrebbero potuto farle delle domande. Nei suoi progetti, avrebbe dovuto essere una piacevole chiacchierata con i fan e una buona strategia di marketing, visto che la James ha da poco pubblicato Grey, che narra i fatti di 50 Sfumature dal punto di vista del protagonista maschile, Christian Grey appunto (come se ne avessimo avuto bisogno). Gli utenti, invece, ne hanno approfittato per scagliarsi contro il successo della trilogia, dando vita ad uno dei momenti più derisori e irriverenti della storia dei social network.

Questi sono solo alcuni dei tweet più riusciti:

Dopo il successo di "Gray", hai mai considerato di riscrivere la storia dalla prospettiva di qualcuno che sappia scrivere?

Dopo il successo di “Gray”, hai mai considerato di riscrivere la storia dalla prospettiva di qualcuno che sappia scrivere?

[Riferendosi alle sfumature di grigio, ndr] Qual è la tua preferita?

Qual è la tua preferita? [A nostro avviso il tweet migliore]

Oltre alle critiche e alle battute più o meno sprezzanti («Perché non torni a fare la casalinga?», «Ha mai preso in considerazione un dizionario dei sinonimi o era un lavoro troppo duro?» «Perché non impari l’inglese?», eccetera), si trovano domande di molti utenti legate al messaggio dei libri stessi, che per molti incitano allo stalking, alla violenza gratuita, all’esaltazione della ricchezza e, soprattutto, alla sottomissione della donna.
A poco è servito anche il tweet dell’editore Einaudi, a cui in molti hanno risposto affermando «Quei libri avrebbero fatto schifo anche se fossero stati scritti da un uomo», «Il fatto che li abbia scritti una donna è ancora più sconvolgente», ecc.

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È stato creato anche un profilo, «50 shades is abuse», che ha chiesto spiegazioni a E.L. James: l’autrice infatti sembra non aver preso molto bene le critiche, visto che ha bloccato tutte le persone che le rivolgevano domande “scomode”. Forse non aveva considerato il potere della rete, chissà.
Voi avete letto i libri? Cosa ne pensate?